Esclusiva: Intervista al Presidente FITRI Luigi Bianchi

Come si è evoluto il panorama XTERRA negli ultimi anni e che ricadute ha avuto sul movimento italiano?

Il settore del cross triathlon e tutto il circuito XTERRA sono in forte crescita, ma l’evoluzione non va fermata. Sicuramente, questo settore deve crescere numericamente e rendere ancora più frequentate le gare, in particolare in Italia. I nostri atleti stanno ottenendo buoni risultati, ormai stanno emergendo dei veri specialisti di questa disciplina e finalmente abbiamo ottenuto due importanti successi nel circuito XTERRA in pochi mesi con Rinaldi e Peroncini, senza dimenticare che Eleonora ha anche centrato uno splendido successo ai Mondiali di Cross Triathlon.

Quanto è importante investire nel settore cross triathlon considerati anche i risultati ottenuti?

XTERRA è un circuito internazionale conosciuto e prestigioso e la sua venuta in Italia giova a tutto il movimento dei crossisti. Come accaduto con altri importanti circuiti internazionali, questa internazionalizzazione non può far altro che aiutare il movimento offrire nuovi stimoli.

Cosa può portare la Federazione a XTERRA?

La FITRI si occupa di coordinare i circuiti nazionali e gli eventi internazionali che si disputano su territorio nazionale: in questo aspetto la Federazione recita un ruolo cardine.

Risulta difficile allineare i regolamenti tra XTERRA e ETU, cosa potrebbe ancora fare XTERRA e come può muoversi la FITRI?

La FITRI fa parte di ITU, la International Triathlon Union, e a sua volta di ETU, la European Triathlon Union, e dunque rispetta i regolamenti internazionali. Mi auguro che in un futuro ci possa essere un’omologazione, ma è un accordo che va fatto con gli organi internazionali.

Il cross triathlon coinvolge tutte le categorie del triathlon, ma quanto può essere importante per quelle giovanili?

Nella crescita di un atleta, il cross può essere utile dal punto di vista tecnico, ma, quando si raggiungono certi livelli, vanno fatte scelte specifiche per emergere. Per coloro i quali continueranno a gareggiare nel cross, ma anche per chi virerà verso il triathlon nella sua declinazione classica, questa attività svolta in età giovanile si rivelerà utilissima: notiamo questo aspetto anche nel ciclismo in cui molti campioni su strada hanno un passato nel ciclocross o in pista.

XTERRA sta cercando di rafforzare il cross triathlon nel Sud Italia e già quest’anno ha organizzato un evento long distance in Sicilia. Questi due aspetti come sono visti dalla FITRI?

Il Sud Italia può indubbiamente trovare giovamento da queste iniziative. Gran parte delle attività nazionali sono svolte nel centro-nord Italia, un’area in cui l’attività è numericamente più ampia e, dove, per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, le amministrazioni sono più disponibili. La FITRI ha comunque portato diverse gare al Sud, spesso con buoni risultati anche se con grandi difficoltà, e se XTERRA riuscisse a creare un appuntamento importante, sarebbe una gran cosa, sia per il nostro movimento sportivo, sia per tutti gli aspetti legati al turismo nazionale e internazionale in una regione così bella come la Sicilia. L’idea è buona e mi auguro che possa essere realizzata cogliendo tutti gli aspetti positivi di questo progetto.

È ipotizzabile che il cross triathlon diventi disciplina olimpica, e in questo caso a che punto sono i lavori e quali possono essere le speranze reali?

Il movimento del cross triathlon deve ancora crescere molto per ambire a diventare una disciplina olimpica, ma se il sogno si realizzasse saremmo certi che la gara regalerebbe un grande spettacolo.

 

Ringraziamo il presidente della FITRI Luigi Bianchi – Intervista a cura di Alberto Fumi addetto stampa FITRI

 

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