Senza andare troppo a girare intorno all’argomento e senza trucchi e inganni da social media manager rispondiamo subito alla domanda: “Maria, Degasperi ha accettato l’invito? Si, Degasperi ha accettato l’invito”.
Parafrasando il famoso programma televisivo “C’è posta per te” riassumiamo la risposta alla domanda del titolo. Le cose possono essere andate in tanti modi, ma l’importante è che un atleta come Alessandro, vincitore di IRONMAN Lanzarote lo scorso anno, con partecipazioni ai più famosi IRONMAN del mondo e protagonista nelle finali mondiali di Kona ha “addrizzato” le orecchie quando è venuto a conoscenza di un XTERRA “diverso”.
Abbiamo voluto scambiare quattro chiacchiere con lui chiedendo come sta dopo l’ultima avventura IRONMAN a Lanzarote di 10 giorni fa e perché nel calendario ha voluto inserire XTERRA Sicily.
Alessandro innanzitutto ci piacerebbe sapere come stai dopo Lanzarote considerato che abbiamo avuto notizia di qualche piccolo “malanno”, se così si può dire, che ha pregiudicato la tua prestazione.
Ciao! Beh, ora sto abbastanza bene ed ho ripreso ad allenarmi praticamente a pieno regime, ma ci è voluta una settimana per riprendermi dalla contrazione a livello addominale/diaframmatica che mi è venuta a Lanzarote durante l’IM…
Puntavi molto su questo appuntamento visto che lo scorso anno eri riuscito a vincerlo. Come cambiano i programmi ora alla luce del decimo posto conquistato?
Sì, IM Lanzarote è una gara che mi ha dato tanto, e che credo mi potrà dare ancora qualcosa in futuro. Quest’anno, purtroppo, non è andata come speravo, e quindi i programmi cambieranno sicuramente. Innanzitutto focus sulla bici fino a Roth, e poi mi concentrerò su IM Italy.
Qualche anno fa, (2013 o 2014?) ti avevamo visto impegnato nell’XTERRA di Scanno dove però non portasti la gara a termine a causa di un inconveniente tecnico. Quanto ti piaceva il mondo XTERRA?
In realtà, ben molto prima, agli inizi degli anni 2000 e fino al 2007, nel mio calendario c’erano sempre alcuni XTERRA, e ho anche vinto uno o due Campionati Italiani…
Poi pian piano però ti abbiamo visto focalizzato sempre di più sulla strada non vedendoti più protagonista di appuntamenti XTERRA ma più in generale nell’Off-Road. È cambiato qualcosa in te o è cambiato qualcosa nel circuito tale per cui hai deciso di non correrli più?
Sì, in realtà, da quando ho deciso di spostarmi sulle distanze più lunghe (70.3 e IM), ho dovuto concentrarmi maggiormente sulla bici da crono, ho abbandonato il Winter Triathlon in inverno, e quindi anche gli XTERRA, soprattutto per l’aumentare del grado di difficoltà di molte gare nella frazione in MTB e talvolta anche in quella di corsa, che non mi permetteva più di essere competitivo.
Cosa ti attirava maggiormente del circuito XTERRA? In cosa credi somigli ad IRONMAN, in cosa invece si differenzi dalla tua grande esperienza in entrambi i circuiti?
Il fascino dell’XTERRA è sicuramente quello di poter stare a contatto con la natura, fuori dal traffico e dallo smog e lontani dal pericolo che è sempre più presente sulle nostre strade. Come nell’IM anche l’XTERRA è molto più individuale, se vogliamo, del triathlon classico, visto che la scia in MTB è abbastanza ininfluente. La preparazione però è abbastanza diversa, soprattutto se le frazioni in bici sono più vicine al Cross Country, rispetto alle Marathon, per usare un linguaggio da biker 😉
Andiamo al dunque: XTERRA Sicily può essere il tuo grande rientro nel circuito. Perché? Ritieni che le motivazioni che ti hanno allontano dal circuito siano venute meno o il Long Distance rappresenti un punto di rottura, virata di XTERRA?
Sì, riavvicinarmi all’XTERRA è sicuramente una cosa che mi attira, e che sicuramente vorrò fare. Questa nuova formula potrebbe essere l’occasione giusta!
Il triathlon off road è una disciplina di nicchia, se così si può definire; un Long Distance, magari con difficoltà tecniche minori rispetto ad un XTERRA classico può attirare triatleti dalla strada? Se si, quali aspetti credi siano indispensabili per poter migliorare questo interesse?
Sì, diciamo che questa nuova formula potrebbe avvicinare gli atleti long distance anche al mondo XTERRA: percorsi più semplici e gare un po’ più lunghe potrebbero essere delle belle occasioni per differenziare un po’ le esperienze anche per chi non è troppo tecnico sule ruote grasse.
Sei un atleta professionista, un atleta che corre per vincere; in Sicilia l’obiettivo sarà la vittoria oppure sfrutterai l’appuntamento come “test” per un rientro in grande stile futuro e come allenamento per i prossimi impegni agonistici?
Sicuramente non sono ancora preparato sul mezzo specifico: sarà un anno che non salgo in MTB e in modo continuativo quasi una decina (ride), quindi credo che il rientro sarà graduale, guardando anche quale sarà l’evoluzione di questo nuovo circuito XTERRA LD
Chiudo con una provocazione sul mondo del triathlon ma più in generale del ciclismo: secondo te è più semplice che uno stradista diventi un biker o che un biker uno stradista?
Secondo me un biker ha più possibilità di diventare un buon stradista, ma sono convinto che molti più stradisti possano o potrebbero avvicinarsi alla MTB per fare qualcosa di diverso, con meno pericolo e, a volte, più rilassante.
Gli obiettivi di Alessandro non cambieranno repentinamente, d’altronde è un grande atleta che ha ancora tanto da dare sulle distanze IRONMAN dunque è giusto che continui ad esprimersi al meglio in quel campo. Però, c’è un però. Il seme piantato anni fa dall’off-road sta tornando di nuovo a germogliare e possiamo intendere che se riuscirà a gestire periodi e appuntamenti vorrà sicuramente in un futuro prossimo ripetere ciò che si appresta a fare per l’XTERRA Italy Sicily LD. Dal circuito XTERRA e da tutto il movimento cross crediamo possa essere un “Bentornato Ale”.
Grazie mille
Emanuele Innarilli – CrossTri